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Il comunicato del Presidente della Provincia: "In merito alle notizie diffusesi circa l’adozione di una proposta del Piano di Dimensionamento Scolastico, il Presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano, precisa che l’Ente non ha mai prodotto alcuna documentazione in tal senso, avendo deciso di non adottare nessun nuovo piano; "per quanto ci riguarda l'unico piano che abbiamo in mente è quello adottato lo scorso anno "
A tal proposito, il presidente della commissione sulle politiche della scuola ha convocato una riunione dell’organismo per la giornata di giovedì 7/12, per rispedire al mittente una simulazione di piano né richiesta, tantomeno valutabile.
Quella che circola in questi giorni è, appunto, una delle diverse simulazioni frutto di valutazioni inopportune e assolutamente non condivise, da parte dell'ufficio preposto che ha intrapreso iniziative che invece competono alla politica.
E poiché la politica si è già espressa - ribadisce Giordano - all'unanimità in occasione del Consiglio provinciale del 22 novembre scorso, circa la contrarietà dell'applicazione del D.I. 127/2023, le cui ricadute sono altamente dannose per la rete scolastica lucana, il documento in questione non va assolutamente preso in considerazione."

Lo SNALS-CONFSAL ribadisce la netta contrarietà al piano "scellerato" approvato con Decreto Interministeriale 127/23 dal MIM di concerto con il MEF e all'applicazione del coefficiente di 829 studenti per istituto così come deliberato dalla Regione Basilicata in data 22/11/2023 con protocollo n. 202300759. La segreteria regionale chiede che vengano rispettati i parametri previsti dal comma 557 articolo 1 della Legge di Bilancio 2023 che fissa un coefficiente di 600 studenti, per determinare il contingente dei DS e dei DSGA, e del numero minimo di 400 discenti per la determinazione dell’autonomia scolastica. Tale orientamento giuridico salvaguarda le regioni, come la Basilicata, con scarsa densità demografica e con istituti scolastici ubicati in comuni montani o svantaggiati. Lo SNALS-CONFSAL si opporrà in tutte le sedi al fine di: 1) tutelare la formazione degli allievi di ogni ordine e grado; 2) non gravare ulteriormente le istituzioni scolastiche con accorpamenti insensati e ingestibili dal punto di vista amministrativo e didattico; 3) contrastare la scarsa volontà politica di chi ci rappresenta ad opporsi con forza e "coerenza" sul piano nazionale; 4) richiedere alla Regione e al MIM una netta rimodulazione del numero minimo degli studenti necessari per la formazione delle classi in territori montani/svantaggiati.